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Come eliminare il tarlo del legno?

Cos'è, come riconoscerne la presenza e come eliminarlo anche con rimedi naturali

Scopriamo insieme come eliminare il tarlo del legno. Il legno è il materiale per arredamento e costruzioni per eccellenza. E’ sempre di moda e, sempre più spesso, viene usato per travi e costruzioni.

Come eliminare il tarlo del legno

Tuttavia, questo materiale presenta un difetto: può essere attaccato dai tarli, che possono creare gravi danni ai mobili e, addirittura, di tipo strutturale alla casa.

In questo articolo andremo a scoprire qualcosa di più sul tarlo del legno: vedremo come riconoscerlo e, soprattutto, cosa fare per eliminarlo.

Cosa sono i tarli del legno

I tarli del legno sono insetti xilofagi, ovvero che si cibano del legno. In natura deteriorano i tronchi degli alberi. Se riescono ad entrare nelle nostre case, possono penerare nei mobili in legno, nei pavimenti in legno o nelle travi dei soffitti e ne degradano le parti interne creando una rete di cunicoli. In questo modo, arrecano notevoli danni, negli oggetti o addirittura, mettendo a repentaglio la stessa struttura.

Tipologie

Questi insetti sono dei coleotteri che presentano un rivestimento duro, quasi una sorta di corazza.

Ne esistono diverse specie. Andiamo a scoprire le principali con relative caratteristiche.

  • I tarli del legno che attaccano i mobili sono lunghi 2 o 3 mm e somigliano molto a dei piccoli maggiolini. Volano, rimanendo però di solito a livello del terreno e si muovono quando il clima è caldo. In genere, questi coleotteri consumano legnami duri e teneri
  • I tarli delle travi, detti capricorno, sono lunghi fino a 2 cm e hanno antenne sviluppate. Infestano i legni teneri stagionati, come pino, abete rosso e abete bianco. Volano liberamente quando il clima è caldo. travi in legno con tarli

Come si formano i tarli nei mobili?

Le femmine depongono le larve all’interno dei mobili di legno utilizzando dei forellini in entrata grandi circa un millimetro di diametro scavato dai maschi della specie. Le larve crescono nutrendosi del legno e una volta adulte iniziano il viaggio verso l’esterno.

Quanto vive il tarlo nel legno?

Di media, un tarlo adulto vive circa 3 settimane. Durante questo periodo si accoppia e le femmine depongono le uova sul legno. Una volta schiuse, le piccole larve iniziano a ‘svegliarsi’ e a cercare un punto adatto per sviluppare la crisalide.

Come si fa a capire se i tarli sono ancora vivi?

Vediamo ora quali sono i segnali che devono farci sospettare la presenza del tarlo nel legno.

  • Piccoli buchi sui mobili o su travi, dalla forma ellittica o circolare
  • Rosume, la polverina finissima che si trova appena fuori dai fori e che, di base, è formata da fibre di legno ed escrementi dei tarli

Questi due segnali indicano che l’infestazione è già avvenuta ed è quindi necessario intervenire in maniera piuttosto tempestiva.

Se i fori sono pochi, si consiglia di fotografare il legno tarlato così da poterne valutare l’eventuale evoluzione col passare del tempo.

Il rumore del tarlo del legno nella scrivania

La maggior parte dei tarli mangia il legno e lo buca in totale silenzio. Solo alcune specie emettono il tipico ticchettio ritmico. Per “scovare” la presenza dei tarli del legno, può quindi essere utile fare molta attenzione ai rumori soprattutto di notte, quando tutti gli altri rumori ambientali circostanti sono ridotti al minimo.

Ricordo da bambino distintamente questo rumore nella mia scrivania nella mia cameretta.

Perché vengono i tarli nei mobili?

I tarli si insediano nei luoghi che presentano le condizioni ideali per il loro sviluppo, così da garantire il prosieguo della loro specie.

Per i tarli, infatti, il legno è un nutrimento, un rifugio ed un luogo sicuro dove deporre le uova.

Come scompaiono i tarli del legno?

Senza l’uso di biocidi o altre sostanze, la scomparsa naturale dei tarli avviene quando la temperatura raggiunge i 55°C.

Come eliminare i tarli di mobili

Per una disinfestazione è sempre meglio affidarsi a dei professionisti, che applicheranno un trattamento appropriato, eliminando le uova, le larve e gli esemplari adulti.

I tipi di trattamento più diffusi sono tre:

  • microonde: le microonde scaldano solo ciò che contiene acqua. Il legno quindi non verrà danneggiato perché le microonde “elimineranno” soltanto le tarme. Questo trattamento è ecologico in quanto non richiede pesticidi, e può essere effettuato su qualsiasi elemento
  • aria calda: metodo che si basa sulla conduzione di calore all’interno del legno con generatori che producono aria calda a temperature tra gli 80 e i 100 °C. Questo sistema permette di raggiungere le parti più profonde del legno senza danneggiarlo dal momento che sia il riscaldamento che il raffreddamento avvengono gradualmente
  • gas: per questo metodo, la cosiddetta “fumigazione”, in origine venivano utilizzati prodotti tossici e dannosi per l’ambiente; dal 2005 ne è stato vietato l’utilizzo. Oggigiorno, si intende un trattamento in atmosfera modificata e controllata a basso contenuto di ossigeno. Il manufatto colpito dai tarli viene chiuso in un contenitore di plastica. Si toglie l’ossigeno presente e si inserisce l’anidride carbonica. In questo modo i tarli scompaiono per asfissia. La durata del trattamento è variabile in base alla temperatura e può durare anche vari giorni. Tecnica ideale per oggetti e arredi che possano essere impacchettati. Metodo scomodo, invece, per grandi superfici o strutture portanti.

Anche dopo questi trattamenti, è bene sapere che il legno può essere nuovamente attaccato, se non si effettua un trattamento di tipo preventivo.

Come eliminare i tarli dai mobili con metodi naturali?

Ci sono sistemi naturali per debellare il tarlo del legno. Vediamo quali sono.

  • Cannella e alloro: preparate dei sacchettini in cui riporre della cannella in polvere (o in forma di stecche), insieme a delle foglie di alloro. Sistemate all’interno dei mobili in legno
  • Lavanda: create una soluzione composta da 1 litro d’acqua, 250 ml di aceto bianco e 2 cucchiai di lavanda. Fate riposare tutta la notte a temperatura ambiente. Il giorno seguente, immergete una spugna nella soluzione alla lavanda e strofinatela sui mobili lasciando asciugare naturalmente. In alternativa, sistemate in armadi e cassetti delle saponette alla lavanda
  • Chiodi di garofano: sistematene una buona quantità negli angoli dei mobili o direttamente nelle tasche di alcuni vestiti. In alternativa, create dei piccoli sacchetti di iuta, organza o cotone dove inserirli e riponeteli nei cassetti
  • Aglio: piantate dell’aglio in un vaso e sistematelo nei paraggi della zona da proteggere
  • Eucalipto: sistemate una pianta vicino ai mobili da proteggere oppure imbevete dei batuffoli di cotone con l’olio essenziale
  • Legno di cipresso: sistematene un pezzo per ogni cassetto o anta da proteggere. Pe profumare l’ambiente, potete anche bagnare i pezzi di legno con qualche goccia di olio di cedro o zafferano
  • Olio di patchouli: versatene qualche goccia su cuscinetti di tessuto o batuffoli di cotone e posizionateli nei punti strategici
  • Agrumi: anche questo odore è assai sgradito ai tarli. In special modo, l’olio essenziale di arancio è considerato come un veleno. Ne bastano alcune gocce versate su panno di cotone e strofinare armadi e cassetti. Per lo stesso fine sono utili anche le bucce essiccate di arance o limone
  • Castagne matte: sistematene un paio, tagliate a metà, in ogni armadio. Oppure, inseritene 2 o 3 in un sacchettino di cotone da adagiare tra gli indumenti

Cosa iniettare nei buchi dei tarli?

In caso di veri e propri “buchi”, si può procedere con iniezioni di alcol denaturato da inserire foro per foro. Così facendo si avvelenerà il legno, rendendolo un habitat meno vivibile da parte dei parassiti.

Come utilizzare l’ammoniaca per eliminare il tarlo del legno

Per prima cosa, si deve creare una sorta di camera a gas, cercando di realizzare un’intelaiatura al centro della quale sistemare il legno su cui si vuole esercitare il trattamento.

Inoltre, sotto l’intelaiatura, posizionare una vaschetta con ammoniaca pura. Ricoprire il tutto con un foglio di nylon facendo attenzione a sigillare ogni fessura. A questo punto, lasciate che l’ammoniaca faccia effetto.

Se questo trattamento viene fatto in inverno, occorre attendere un’intera giornata; in estate possono bastare poche ore.

Se si opta per il trattamento con l’ammoniaca, proteggersi con guanti e mascherina a causa della tossicità del prodotto.

Come chiudere i buchi dei tarli velocemente?

Per prima cosa, occorre prendere dello stucco per legno e tappare tutti i buchi. Quindi far asciugare molto bene.

Se necessario (a volte, asciugandosi, lo stucco si ritira all’interno del foro), applicare altro stucco. Una volta raggiunta una superficie sufficientemente piena, carteggiare per rendere il tutto bello liscio.

Come chiudere i buchi tarli con la cera?

Prendere un pezzetto di cera e lavorarlo, massaggiandolo, con i polpastrelli. In alternativa, scaldare la cera con un asciugacapelli oppure avvicinandola ad un termosifone. Dopodiché, tappare i buchi modellando la cera con le dita.

Trattamento preventivo anti tarlo

Si dice che “prevenire è meglio che curare”. Questo detto vale anche per i tarli del legno. Dopo averli eliminati, è bene pensare a un trattamento antitarlo per preservare le superfici attaccate o, più semplicemente, per prevenire attacchi futuri.

I prodotti antitarlo sono insetticidi in grado di penetrare nella profondità del legno. Maggiore è la capacità di penetrazione e più efficace sarà la disinfestazione.

Pe prima cosa, affinché il prodotto agisca in maniera efficace sul legno, sarà utile sverniciare il legno perché, in questo modo, sarà più semplice far penetrare l’insetticida al suo interno.

Dopo aver passato l’insetticida sulla superficie colpita, coprirla con un telo di plastica e lasciare a riposo per 15-20 giorni. Dopo tale periodo di tempo, far asciugare del tutto e riverniciare.

È bene precisare che questi tipi di trattamento non sono eterni. Vanno ripetuti dopo alcuni anni per assicurare l’efficacia del prodotto. Si possono effettuare in qualsiasi periodo dell’anno; tuttavia, i risultati migliori si hanno in primavera.

Quale legno non viene attaccato dai tarli?

Vi sono alcuni legni che non vengono attaccati dai tarli. Si tratta dei legni di ciliegio, faggio, ontano, pioppo, salice, betulla, tiglio, melo e pero.

Quando volano i tarli del legno?

Molti non lo sanno, ma i tarli volano. Le femmine, dopo l’accoppiamento, sono in grado di deporre ulteriori uova anche nelle travi dei soffitti.

Tarli del legno attaccano l’uomo?

No, il tarlo del legno, di per sé, è innocuo per l’uomo. Tuttavia, i tarli possono essere preda dell’acaro del tarlo (Pyemotes ventricosus) che si ciba delle sue larve. Tale acaro può nuocere all’uomo. La sua puntura si manifesta con piccole vesciche che danno molto prurito.

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