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Guida alla stufa pirolitica, come si utilizza, caratteristiche, funzionamento e vantaggi

Ecco la nostra guida alla stufa pirolitica: tutto quello che dovete sapere su questo sistema di riscaldamento ecologico e anche a basso costo.

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Origine e storia

La stufa pirolitica è una delle forme più semplici di riscaldamento, perché non sfrutta la combustione diretta. Viene impiegato difatti il gas che si forma tra la fiamma e i materiali che bruciano.

Si tratta di una forma di calore semplice, che se non brucia ossigeno può essere impiegata anche in casa. Rappresenta quindi una forma di calore decisamente alternativa a quelle che conosciamo.

La storia della stufa pirolitica si riconduce al suo inventore, Larry Winiarski.

Il suo obiettivo era progettare un sistema che potesse migliorare le condizioni di vita dei popoli indigenti.

Lo scopo era mettere a punto un sistema di riscaldamento che potesse servire per riscaldarsi, cucinare e rendere potabile l’acqua. Il tutto ovviamente a costi contenuti.

Stufa pirolitica

Stufa pirolitica: come funziona

Per far funzionare la stufa pirolitica serve un agente esterno come l’alcol o un combustibile. Prima di raggiungere la pirolisi, il sistema deve raggiungere una certa temperatura.

La stufa pirolitica è quindi adatta all’esterno o, se si dispone un camino o una cappa, la si può accendere all’interno chiudendo subito lo sportello per non fare disperdere i vapori che si formano all’inizio della combustione.

Tenete conto che la temperatura raggiunta si aggira tra 200 e 500 gradi, quindi bisogna prestare attenzione.

Ma vediamo nello specifico cosa succede all’interno della stufa. Quando la fiamma viene accesa, si chiude la parte alta della stufa, eliminando così il contatto tra ossigeno e biomassa. Questo determina la formazione del cosiddetto tappo di chiusura.

Il gas pertanto brucia totalmente e accumula la CO2 all’interno della biomassa, facendola carbonizzare. Di conseguenza non verrà rilasciato il fumo nero, ma solo del carbone vegetale che può essere utilizzato per fertilizzare giardini e orto.

Come costruire una stufa pirolitica

La stufa pirolitica può essere realizzata semplicemente con il fai da te. Ciò che serve è:

  • un tubo di acciaio
  • un piedistallo
  • un registro posto sul fondo che permette di fare entrare la quantità di aria desiderata
  • un coperchio da posizionare sulla sommità.

Non è necessaria la corrente elettrica, quindi si rivela un’ottima alternativa in situazioni particolari.

Nella stufa possono essere inseriti ghiande, noci, foglie, bastoncini o anche pellets di legno che, spontaneamente, producono un gas infiammabile in qualità di biomasse.

Ad un certo punto le biomasse smettono di bruciare, ma il gas da esse prodotto continua però la combustione. Questo significa che riesce a sviluppare molto calore senza emettere fumi.

Le biomasse si carbonizzano e possono essere riutilizzate per venire bruciate sulla stufa di casa o come fertilizzante per la terra.

Pro e contro della stufa pirolitica

Considerando che nella normale combustione solo un terzo del gas delle biomasse viene bruciato, si può capire che la stufa pirolitica sfrutta al massimo i materiali di combustione.

Nello specifico si è visto quindi che permette di ottenere un rendimento più alto. Parliamo di cifre che superano abbondantemente il 250% rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionale.

Vantaggi

A conti pratici, quali sono i vantaggi della stufa pirolitica?

  • Sulla carta, la stufa pirolitica è ecologica. Difatti inquina molto meno rispetto a un sistema tradizionale, bruciando quasi tutti i gas della combustione.
  • Dovrebbe essere economica, perché il funzionamento è alquanto semplice e diretto.
  • Non necessita di canna fumaria e, come anticipato,  neanche di corrente elettrica.

Svantaggi

Gli svantaggi della stufa pirolitica sono i seguenti:

  • trattandosi di una tecnologia che purtroppo non è stata ancora raffinata, la stufa pirolitica è disponibile solo per l’esterno e in formati utili per il campeggio.
  • Per l’interno vi sono alcune soluzioni, ma sono alquanto particolari e costose.

Quella che dovrebbe essere quindi una forma di riscaldamento amica dell’ambiente e low cost, non è diffusa su scala internazionale.

Questo può indurre una riflessione sulle scelte che l’industria del riscaldamento sta portando avanti. Impiegando le biomasse si potrebbe, infatti, risparmiare notevolmente sul costo delle materie prime e dare una mano all’ecosistema.

Si tratta difatti di un sistema di riscaldamento che brucia quasi tutti i gas e che quindi si propone meno d’impatto rispetto ai metodi tradizionali.

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Speciale riscaldamento

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