Riciclo delle acque piovane: come attuarlo in maniera corretta?
Il riciclo delle acque piovane consente un notevole risparmio idrico:. Ecco come attuarlo in maniera giusta.
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In cosa consiste
Quando parliamo di risparmio idrico, dobbiamo considerarlo come il frutto di una sinergia di gesti e attenzioni che alla fine dell’anno possono fare la differenza.
Si tratta di azioni che interessano sia la predisposizione al risparmio degli elementi posizionati in casa che l’adozione di certe abitudini. Questo permette di risparmiare ogni giorno significative quantità di acqua corrente.
L’acqua piovana è un bene prezioso che può essere salvaguardato in modo semplice ed intelligente nella vita quotidiana.
Fra le tante pratiche è buona abitudine chiudere la rubinetteria e non aprirla mai al massimo della potenza durante l’erogazione.
A queste abitudini basilari, chi desidera ottenere un buon risparmio idrico può associare il corretto riciclo delle acque piovane. Andiamo a capirne qualcosa in più.
Riciclo delle acque piovane: come funziona?
Il riciclo delle acque piovane è una pratica che può aiutare a salvaguardare risorse, ma anche a rendere più belli e nutriti i nostri spazi verdi.
È stimato che i sistemi di raccolta delle acque piovane potrebbero far ridurre del 30% il consumo medio giornaliero di un Paese europeo. Questo vale soprattutto nel corso delle stagioni più piovose, come la primavera e l’autunno.
Molte aziende propongono sistemi di recupero delle acque piovane, i quali si basano fondamentalmente su un sistema di quattro elementi:
- una superficie di raccolta, solitamente il tetto
- un convoglio, solitamente la grondaia
- un condotto di drenaggio, che porta l’acqua piovana in un certo punto
- un contenitore di stoccaggio, che contiene l’acqua raccolta. Questo andrebbe posizionato in un luogo riparato dal sole.
Alcuni impianti sono dotati anche di appositi sistemi per eliminare i batteri presenti nell’acqua, di modo da renderla potabile.
La raccolta dell’acqua piovana inizia quindi sul tetto e si completa anche in porzioni interrate del terreno. Poi rifluisce attraverso tubazioni in casa, dove l’acqua piovana può essere impiegata negli scarichi domestici e quindi dare via ad un ciclo virtuoso di riciclo.
Questi sistemi devono essere predisposti in fase di costruzione e di allacciamento degli impianti.
Raccolta acqua piovana fai da te
Chi non dispone di questi sistemi elaborati può procedere alla classica raccolta delle acque mediante contenitori, che vengono successivamente impiegati per abbeverare il giardino o l’orto.
Il sistema è lo stesso:
- l’acqua che scende dal tetto attraverso la grondaia, viene incanalata in contenitori che la ospitano, sia all’aperto che interrati.
- Se sono interrati, essi devono in un secondo momento essere dotati di un sistema a pompa che permetta l’erogazione, attraverso, ad esempio, una fontanella.
- L’acqua così raccolta può essere impiegata per l’irrigazione del giardino e anche per la pulizia degli spazi esterni. Ovviamente è necessario che il sistema di erogazione sia dotato di appositi filtri, che non la rendono potabile ma facilmente fruibile per operazioni diverse.
Sistemi di occlusione
Un’attenzione particolare deve essere riservata ai sistemi di occlusione e di distruzione.
- I primi sono costituiti da foglie, rami e qualsiasi altro elemento naturale che possa ostruire il condotto di raccolta.
- I secondi interessano le radici degli alberi, le pareti rocciose e la conformità del terreno, che potrebbe distruggere il serbatoio di raccolta dell’acqua interrato e quindi minare anche le fondamenta della casa.
- Il passaggio da un sistema casalingo ad uno più professionale deve quindi essere valutato da un professionista. Va realizzato da persone che sanno effettivamente gestire tali situazioni ambientali e strutturali.
Utilizzi dell’acqua piovana
L’acqua piovana può essere utile sia per annaffiare orti e giardini, sia per tutti gli altri usi in casa. Pensiamo ad esempio alla possibilità di riempire le vaschette dei sanitari o di lavare il bucato.
Inoltre è una tipologia di acqua povera di calcare e meno dura, quindi non usura gli elettrodomestici nè le tubature.
Si è stimato che si possa parlare di reali benefici solo nei casi in cui la pioggia cade nelle quantità di 100 – 500 mm ogni anno.
Come raccogliere l’acqua piovana nel giardino
Chi ha la fortuna di avere uno spazio esterno ma non ha intenzione di installare nessun sistema di riciclo, può comunque mettere in pratica delle buone pratiche per recuperare l’acqua piovana.
- Il primo modo si basa sull’inserire delle bacinelle di plastica robusta all’esterno. In commercio si possono reperire delle proposte appositamente pensate per questo scopo. Sono in grado di accogliere da pochi litri fino a 50 e più.
- In base agli spazi disponibili è quindi possibile scegliere la misura più idonea. Per raccogliere l’acqua piovana in sicurezza è ideale inserire una fitta rete sulla sezione aperta delle vasche. Questa rete elimina le impurità che con la pioggia possono entrare nell’acqua e salvaguardarla dalla deposizione delle uova da parte degli insetti.
L’acqua così recuperata può essere impiegata per lavare l’automobile o i mobili da giardino, ma anche per abbeverare il giardino e l’orto. I vegetali amano molto l’acqua piovana. È ricca di sali minerali ad essi affini e la sua natura ferma ne aiuta la crescita rigogliosa.
- Il riciclo delle acque piovane può, infine, avvenire mediante semplici taniche o bottiglie inserite nel giardino. Questo sarà utile se gli spazi sono piccini e le aree verdi da abbeverare sono di piccole dimensioni. Le taniche possono essere posizionate in luoghi chiave. L’acqua raccolta può essere impiegata nei giorni successivi per dare da bere all’orto, ma anche per molti altri usi esterni.
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