Materiali

Il porfido, pietra apprezzata per le qualità estetiche e la resistenza

Pietra di origine vulcanica che si utilizza molto per le pavimentazioni esterne

Speciale Porfido: le strade di campagna, piccoli sentieri in giardino, la pavimentazione dei terrazzi e molti ambienti esterni soprattutto laddove vi è passaggio continuo di persone vengono realizzati oggi come ieri con questa pietra resistente e durevole.

porfido pietra

Ma quali sono le caratteristiche di questa pietra? Quali gli usi comuni…e da dove si estrae?

E’ un materiale che può avere vari colori, tra i più rinomati il porfido del Trentino. Viene utilizzato in edilizia stradale e lavorato in forme differenti, dal ciottolo quadrato alla piastrella.

Conosciamo tutto su questo materiale.

Cosa è il porfido

E’ una roccia di origine vulcanica classificata come andesite e formata per il 65% da una pasta vetrosa. La sua composizione è determinata dal rapido raffreddamento derivante dalla fuoriuscita del magma dalla crosta terrestre. Si compone per due terzi da una pasta vetrosa e cristallina e per il resto da micro cristalli di quarzo.

pietra porfido
Porfido per il giardino e le aree verdi pubbliche.

Il nome deriva dal greco antico (porfyroús), che significa viola per il colore della pietra che si estrae nel Peloponneso.

In realtà sono diversi i colori esistenti: dal colore grigio, al marrone, al bianco al rosso in relazione al luogo di estrazione e alla conformazione geologica del territorio.

Origini e tradizione

Questa pietra vulcanica veniva utilizzata già dagli antichi Etruschi, poi usata dagli Egizi che la estraevano nelle cave situate nell’area della odierna Hurgada e anche dai Romani che la chiamavano in latino lapis porphyrites per il colore rosso della pietra.

Fin da allora il porfido ebbe un elevato utilizzo sia per realizzare opere d’arte sia costruire strade perché fu evidente da subito quanto resistente e durevole fosse questa pietra.

Il porfido con il suo bel colore rosso divenne in epoca faraonica la pietra associate alla dignità imperiale e destinata quindi alla costruzione di opere per la famiglia del Faraone.

Anche dopo la diffusione del Cristianesimo si continuò a usare la pietra di porfido rosso per simboli imperiali.

Ne è un esempio la tradizione della cosiddetta Rota Porphyretica: un disco rosso in porfido che segnalava la posizione dell’imperatore. E’presente anche nella Basilica di San Pietro in Vaticano, sul pavimento all’inizio della navata centrale.

Dove si estrae

Il porfido si estrae in diverse località e la particolarità di ogni cava fornisce un colore differente. Il colore dipende infatti dalla conformazione geologica del giacimento.

In Italia un luogo celebre per l’estrazione del porfido è il Trentino dove si presenta di vari colori: rosso, marrone, bordeaux, grigio e violaceo.

Altra cava importante per l’estrazione di questa pietra viola è situata in Val Camonica, tra le provincie di Brescia e Bergamo.

Altre cave si trovano in Valsesia, All’isola d’Elba, sul Monte Amiata, a Civitavecchia e in Sardegna.

Porfido, pietra vulcanica che si presenta in varie colorazioni.

Come si estrae 

Il porfido si estrae nelle cave che si presentano a gradoni. Si utilizzano le mine che causano il distacco di interi pezzi di roccia.

Da questi costoni di roccia si ricavano le pietre che vengono poi selezionate e suddivise sulla base della loro forma e destinato ai diversi settori edili, dall’architettura alla edilizia stradale.

Il materiale di scarto invece viene utilizzato come graniglia per sottofondi stradali o argini di fiumi.

Formati del porfido

Il materiale ricavato dalle cave viene lavorato in differenti formati, partendo da lastre più o meno spesse si ottengono cubetti o piastrelle. Lo scarto serve a formare graniglia a scopo stradale.

Porfido a cubetto

Il formato a cubetto è quello più comune e bello: lo vediamo nelle antiche strade cittadine ma anche nelle piazze, negli spazi pubblici e nei giardini privati.

Si tratta di pietre lavorate a forma di cubi di circa 4 cm x 6 cm che appaiono levigate nella parte superiore e grezze ai lati.

Questo cubetto è chiamato bolognino in quanto utilizzato anticamente per la pavimentazione delle strade di Bologna. Simile al sampietrino romano che però si ottiene dalla lavorazione del basalto.

per la realizzazione di strade nel formato a cubetti.

Porfido a piastrella

La lastra quando viene squadrata e lavorata in pezzi tra i 10-25 cm x 2-5 cm di spessore diventa una piastrella. In questo formato viene utilizzato soprattutto nell’edilizia residenziale per le pavimentazioni esterne.

Le piastrelle di porfido hanno un prezzo medio-alto.

Opera incerta

Si chiama “opera incerta”  una tipologia di pietre che si ottengono lasciando cadere in terra le lastre di porfido in cava.

Si ottengono pezzi di varie misure, piccoli o grandi, irregolari che vengono divisi in base allo spessore e alla lunghezza della lastra. Si utilizza per realizzare cortili, stradine di campagna, viottoli.

Tutti i colori

Il porfido può avere diverse colorazioni, questo dipende dall’infiltrazione degli ossidi tra le falde nel corso dei millenni.

  • Il rosso è un materiale lapideo veniva già impiegato ai tempi dei Romani e poi dei Longobardi per edifici militari, soprattutto nella zona prealpina di Cuasso, Varese, dove è presente una cava. Dal medioevo in poi veniva invece utilizzato nella costruzione di chiese e edifici religiosi. A partire dall’800 si iniziò a utilizzare il porfido rosso per costruire le strade e le piazze cittadine: lo troviamo con facilità a Milano e a Varese.
  • Il verde e anche chiamato porfido di Grecia perché le sue cave si trovano appunto nel Peloponneso. Veniva usato già dai romani.

Porfido del Trentino

Il trentino è una varietà di questa pietra molto famosa e particolarmente resistente e performante.

Si tratta di uno dei materiali più duri che si possono trovare in commercio oggi e questa caratteristica la rende il materiale più usato per realizzare pavimentazioni per esterni offrendo oltre alla resistenza anche la bellezza estetica.

Porfido: tutti gli utilizzi

Come si utilizza? È una pietra bella e resistente che si presta bene in ambito edilizio e stradale: perfetta per costruire pavimentazioni esterne, piazze pubbliche, vialetti privati e spazi verdi comuni.

utilizzato per realizzare strade.

E’ consigliata in luoghi ad alto traffico e in aree sottoposte ad agenti atmosferici intensi.

Inoltre, grazie alle sue caratteristiche cromatiche trova impiego anche nell’architettura residenziale: scale, davanzali, giardini privati

Con il materiale di scarto in cava si ottiene un prodotto frantumato che si utilizza per creare ghiaietti o viottoli di campagna.

Pavimentazioni in porfido

E’ un materiale usato in edilizia soprattutto per la realizzazione di pavimentazioni esterne. La sua composizione, infatti, offre garanzia di resistenza, durata nel tempo e bellezza estetica.

È una pietra dura ma facile da tagliare che si lavora con facilità e non necessita di particolare manutenzione.

  • Negli ambienti pubblici dove è usato per la pavimentazione di piazze, marciapiedi, aiuole dei giardinetti e aree verdi.
  • Per uso privato in esterno invece è impiegato per costruire vialetti pedonali, gazebo, sentieri nel giardino.
  • Uso interno o per la pavimentazione soprattutto superfici di centri commerciali, musei, luoghi pubblici ad alto traffico di persone.

Posa del porfido

La posa è semplice ma necessita comunque di un professionista del possa garantire la massima qualità estetica e resistenza nel tempo.

Prima della posa vera e propria il professionista eseguirà alcuni step:

  • analisi del terreno dove andrà posata la pietra per valutarne la portata e stabilità
  • preparazione eventuale di un sottofondo come il massetto in calcestruzzo.
  • posa
  • sigillatura stabilizzante con resina, sabbia e cemento.

Perché scegliere il porfido?

Ecco tutte le caratteristiche performanti del porfido.

  • resiste al calpestio, all’usura e alle sollecitazioni meccaniche
  • tollera bene le escursioni termiche, il ghiaccio e la neve e anche il caldo
  • resiste bene all’azione di agenti atmosferici
  • la messa in posa è facile
  • la manutenzione e la pulizia è veloce
  • offre un’ottima resa estetica tipica delle pietre naturali
  • il suo prezzo non è elevato

Pavimento in porfido: vantaggi e svantaggi

Prima di effettuare la scelta di pavimentare con questo materiale facciamo un po’ di chiarezza in merito a punti di forza e punti deboli.

 I vantaggi

  • Resistenza a fenomeni atmosferici e al calpestio
  • Scarsa manutenzione
  • Garantito per decenni
  • Facile da pulire da macchie e usura
  • Prezzo mediamente accessibile

Svantaggi

  • Le pavimentazioni in porfido scuro si surriscaldano: se si tratta di un giardino privato o un’area piscina questo va considerato
  • Instabilità: è importante in fase di posa fissare correttamente e in caso realizzare un massetto

Come si pulisce il porfido

Per ravvivare il colore iniziale o comunque per effettuare una pulizia ordinaria della pavimentazione a casa o in giardino sarà sufficiente usare:

  • un panno morbido
  • acqua

Per eliminare terriccio e muffe in esterno su superfici grandi o su superfici pubbliche si consiglia l’uso di un’idropulitrice che spruzzerà acqua ad alta pressione sulla pietra e ne pulirà la superficie in profondità.

Consigliato finire il trattamento con l’uso di cera o prodotti detergenti ad hoc, da versare su superficie asciutta.

Come eliminare le macchie di olio e benzina 

Nel caso siano presenti macchie di olio o benzina si consiglia di utilizzare

  • Aceto
  • Talco

Versare spruzzando sul pavimento l’aceto, poi applicare il talco e lasciare la polvere assorbente per una decina di minuti. Eliminare i residui con un panno.

Come togliere la ruggine

Per togliere le macchie di ruggine dalle superfici in porfido usare il sale fino da cucina. Basterà inumidire il sale per creare una crema granulosa da versare sopra la macchia.

Lasciare ad agire per un’intera giornata e poi lavare con acqua fredda.

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