Vetroresina, tutte le applicazioni dal fai da te al design, all’industria
Scopriamo questo materiale plastico con fibra di vetro
La vetroresina, o semplicemente Vtr, è un materiale ottenuto da plastica rinforzata con il vetro. Ha diverse applicazioni soprattutto nel settore del design, della produzione di barche e natanti, come rivestimento per le piscine e molto altro ancora.
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Può presentarsi in forma di tessuto o tnt non tessuto, può presentarsi in forma liquida per consentire una pratica lavorazione e può anche contenere catalizzatori e acceleratori per l’indurimento.
Scopriamo quali sono i campi di utilizzo della vetroresina, come lavorarla, utilizzarla per le riparazioni e realizzare facilmente oggetti.
Come si fa la Vetroresina: definizione e origine
La vetroresina è un tipo di plastica rinforzata con fibre di vetro e si presenta in forma di liquido o tessuto – tnt – addizionato da resine termoindurenti a base di poliestere, vinilestere o resine epossodiche che ne consentono l’indurimento dopo la lavorazione.
Chi ha inventato la vetroresina?
Questo materiale viene realizzato la prima volta nel 1926, in Italia, presso il centro ricerche dell’Università di Bari dall’Ingegnere Domenico Montaruli che si occupava di materiali ultraleggeri per il settore aereonautico.
Proprietà della vetroresina
La vetroresina è un materiale plastico molto resistente: una miscela di sostanze plastiche allo stato liquido unite alla fibra di vetro. Quali sono le caratteristiche principali di questo materiale?
- resistenza meccanica
- resistenza torsionale
- inerzia chimica
- resistenza agli agenti atmosferici: non è soggetta all’attacco di muffe e batteri
- basso peso specifico, è leggera e maneggevole
- atossicità
- bassa conducibilità elettrica e termica
Grazie a queste tante proprietà la vtr è usata in tanti campi dalla nautica all’ automobilismo fino al design.
Come si utilizza la Vetroresina
Il boom di utilizzo di questo materiale si ha dopo gli anni ’50 e viene soprattutto utilizzato per le qualità di resistenza agli agenti atmosferici per realizzare ad esempio imbarcazioni, automobili, ma anche per i rivestimenti delle piscine, dei serbatoi d’acqua.
In seguito si diffonde l’utilizzo in campo aeronautico e anche spaziale e per la costruzione delle pale eoliche, per la produzione di tubazioni e silos ma anche pe la costruzione di attrezzature sportive come ad esempio le tavole da surf, vantando appunto la qualità di resistenza all’acqua anche con salsedine.
Era impiegata anche nella costruzione di canne da pesca.
Usata poi per le automobili da corsa grazie alla leggerezza del manufatto e perché facilmente lavorabile per creare carenature belle esteticamente.
Anche nel settore medico ha trovato fin dagli anni ‘80 una collocazione nella produzione di speciali protezioni e fasciature simile al gesso viene chiamato ‘bagno in vetroresina’.
Anche l’edilizia e il design ne ha visto un largo uso soprattutto in relazione con l’arrivo del veto di uso dell’amianto: la vetroresina ha dunque iniziato a sostituire l’amianto nella realizzazione di coperture industriali e civili.
Piscine in vetroresina
Per costruire una piscina interrata sono necessari permessi di costruire e lavori di un certo impegno, nonché lavori di muratura e posa di piastrelle. L’arrivo alla fine del ‘900 delle soluzioni in vetroresina ha rivoluzionato il mercato rendendo il lusso della piscina decisamente più accessibile a tutti.
Le piscine in vetroresina sono monoblocco e autoportanti possono essere installate sia in terra, laddove non esistano limitazioni ambientali, ma anche fuori terra senza dover fare alcuna pratica amministrativa non comportando alcuna variazione catastale o dei parametri di costruzione.
Sono decisamente più economiche delle tradizionali, possono essere delle forme e dimensioni desiderate, costruite a misura ma si trovano sul mercato soprattutto in formati a blocchi unici, leggeri e facili da trasportare e poi posizionare nel giardino.
Le piscine in questo materiale sono spesso vendute già complete di luci, bocchette, impianti di svuotamento e tutto quello che serve per il loro funzionamento.
L’uso di questo materiale ha il vantaggio di essere manutenuto con facilità anche senza dover chiamare assistenza esterna e ha la peculiarità di mantenere la temperatura dell’acqua costante.
Come costruire barche in vetroresina
Un altro campo di impiego molto diffuso per la vetroresina è quella che riguarda imbarcazioni e natanti di qualsiasi genere.
Questo materiale è alla base della costruzione di barche, surf, canoe….perchè ha la caratteristica di resistere bene all’acqua e alla salsedine, perché è leggera e facile da riparare e manutenere.
Nel caso infatti di piccola scalfittura del vano barca o dell’attrezzatura sportiva si potrà riparare con un po’ di attenzione usando un Kit di riparazione in vetroresina, solida o liquida.
Si creerà così una sorta di toppa, che va lasciata ad essiccare ed infine carteggiata e lucidata e verniciata fino a ritornare come nuova.
Vetroresina in edilizia: i pannelli
La vetroresina è usata anche in edilizia soprattutto dopo gli anni ’70 quando sono iniziati gli studi a dimostrazione della nocività dell’amianto.
Piano piano la vtr ha preso così il posto dell’amianto nella realizzazione di coperture esterne soprattutto in stabilimenti industriali, per alcune sue proprietà
- alta resistenza agli agenti atmosferici
- facile manutenzione
- realizzabile in ogni forma
- disponibile anche trasparente ad effetto vetro, ideale per aumentare la luminosità di ambienti di lavoro
Rivestimenti ad effetto pietra
I rivestimenti in vetroresina dall’effetto pietra o mattoni sono utilizzati soprattutto nelle ristrutturazioni interne ad esempio per rivestire tramezzi o colonne portanti. Usato ad esempio per realizzare un divisorio tra cucina e sala giorno, rivestendo il muretto con questo materiale ad effetto pietra naturale.
Si possono usare anche per ricoprire archi o finestre delle mansarde per effetti decorativi più rustici.
Il vantaggio nell’uso della vtr consiste nella facilità di pulizia, della resistenza all’acqua e nella leggerezza dei pannelli – a fronte del peso di una pietra naturale – che vengono così movimentati e applicati facilmente.
Pannelli trasparenti in vetroresina
La possibilità di rendere questo materiale anche trasparente come un vetro l’ha resa idonea alla realizzazione di lucernari soprattutto nelle soffitte, nei loft o negli ambienti lavorativi, negli stabilimenti produttivi per ottimizzare l’entrata di luce naturale.
L’uso di vtr trasparente consente infatti l’entrata della luce solare ed è resistente a pioggia e calore, resistente alle scalfitture nel tempo causate da rami, vento, grandine.
Inoltre essendo leggero si possono realizzare aperture molto ampie adatte ad esempio alla architettura industriale e a grandi loft.
Pavimenti in vetroresina
Il pavimento in questo materiale è consigliato nelle industrie alimentari, casearie, vinicole o di bevande e in qualsiasi stabilimento produttivo che necessita di frequenti lavaggi e con alto traffico di carrelli e mezzi in movimento.
Grazie alle sue caratteristiche garantisce sicurezza e resistenza per l’ambiente d’impiego.
La vtr è adatta anche alla realizzazione di pavimenti riscaldati.
Pannelli in vetroresina coibentati
Non solo belli esteticamente, i rivesti in vtr oggi hanno raggiunto caratteristiche performanti anche in ambito di isolamento termico.
Sono infatti disponibili i pannelli in vtr coibentati: si tratta di due pannelli separati fra loro da strati di lana di vetro o di altri materiali altamente isolanti che vengono utilizzati per la produzione di celle frigorifere o frigoriferi andando a sostituire i pannelli in lamiera.
In questo caso la vtr viene consigliata perché è un materiale a bassissima conduzione elettrica, sono isolanti dal freddo e dall’elettricità e questo li rende idonei all’uso nella produzione di frigoriferi e celle sicure.
Vasche da bagno in vetroresina
Nel settore bagno viene usata per realizzare vasche da bagno in ogni stile moderno, classico, decò.
Anche in questo caso la scelta di utilizzare la vtr è dovuta alla facile manualità nella sua lavorazione , alla resistenza all’acqua e alla leggerezza che ne consente una facile movimentazione.
Vetroresina: design e fai da te
La vetroresina trova un ampio impiego anche nella realizzazione di manufatti di design e viene usata da molti artisti per creare oggetti di ogni genere.
Essendo infatti un materiale plastico, rinforzato mediante l’ausilio del vetro è adeguato a svariati tipi di operazioni di costruzione e di manutenzione.
E’ molto utilizzata nel settore del bricolage e nell’arte del fai da te per decorare o per dar luogo a dei piccoli oggetti attraverso degli stampi speciali: vasi, scatole, statue e oggetti di ogni genere.
Non perdetevi il nostro speciale sui vasi in resina.
Ma vediamo come usare i kit di riparazione per la manutenzione fai da te dei pannelli o oggetti in vetroresina.
kit vetroresina
In commercio è in vendita il kit di riparazione per vetroresina indicato per riparare manufatti come serbatoi, imbarcazioni, coperture, ripiani e pannelli.
Solitamente il kit include oltre alla vtr liquida o in pasta anche attrezzi adatti per l’intervento da effettuare come ad esempio
- telo protettivo o guanti protettivi
- indurente
- pennello o spatola
- vaschetta per miscelare
- carta vetrata
I prezzi dei kit variano dai 10 ai 100 euro.
Riparazioni con la vetroresina
La vetroresina per le riparazioni si acquista facilmente dal ferramenta o nei grandi negozi specializzati: si può trovare sia liquida sia solida di colore bianco o nero.
- Se si usa in forma liquida va applicata sul foro o sulla area da riparare con un pennello
- Se si usa in forma solida va applicata con la spatola
In entrambe i casi dopo aver effettuato la riparazione attendere che l’area interessata si secchi quindi procedere a carteggiare con carta ve.
Con questo kit di riparazione si possono sistemare piccoli danni nella carena di imbarcazioni, di surf e piccoli natanti, si possono riparare fori e graffi su pannelli e coperture in vtr ma si possono anche effettuare riparazioni su altre superfici come legno o metallo.
Lavorare la vetroresina in sicurezza
La vetroresina è realizzata da sostanze plastiche, in particolare poliestere, rinforzate con vetro: è una materia sicura, ma non esente da rischi.
Quali sono i rischi che possono incorrere nel lavorare la vtr senza adeguata dpi?
- Inalare fibre di vetroresina può causare infatti gravi problemi respiratori: l’accumulo delle fibre di vetro nei polmoni è altamente nocivo e può causare irritazione e se l’esposizione è prolungata anche lacerare i tessuti.
- La vetroresina è nociva per gli occhi, per il corpo e per le mani, perché può penetrare facilmente la pelle e causare prurito, infiammazioni e ferite più o meno profonde.
- Infine la vetroresina è dannosa per la salute perché oltre alla fibra di vetro si compone di diversi tipi di resine come la stirene, il cui assorbimento tramite le vie respiratorie può causare anche il cancro ai polmoni, oltre a irritazione cutanea, cefalea, vertigini, asma.
Si tratta ovviamente di rischi riferiti agli operatori della lavorazione dei composti della vtr: cioè il rischio interessa chi opera nell’industria della lavorazione di manufatti in vetroresina.
Dpi di sicurezza
Chi lavora nell’industria di produzioni in vetroresina deve indossare per legge particolari Dispositivi di Protezione Individuale ed indumenti che coprano anche la pelle dal contatto con le resine.
In particolare si tratta di
- maschere dotate di particolari filtri, che purificano l’aria e proteggono le vie respiratorie dall’inalazione delle fibre di vetro e delle resine nocive come lo stirene
- indumenti in grado di proteggere la pelle dal contatto, sia abiti che guanti e scarpe
- occhiali per proteggere occhi e vie respiratorie dai vapori e dalle sostanze volatili presenti nella vetroresina
Inoltre importante è mantenere in sicurezza l’ambiente lavorativo: è richiesto infatti dalla normativa di installare cappe, impianti di ventilazione e sistemi di aspirazione localizzata.
Attenzione dunque a chi usa la vetroresina fai da te o per il bricolage: non è un gioco è bisogna utilizzarla responsabilmente indossando tutto i dpi necessari.
Q&A: domande e risposte
Spazio ai vostri interrogativi.
Come si incolla la vetroresina?
Poniamo il caso che vogliate incollarla ad esempio su una parete.
Spalmate la parete con la speciale colla per vetroresina utilizzando un rullo (per le superfici) e un pennello (per gli angoli).
Per una perfetta adesione, lo strato di colla deve essere abbondante, ma dovete strizzare la colla in.
Stendete la colla in verticale su tutta la superficie della parete: attenzione, la colla deve essere applicata durante la posa delle strisce di vetroresina per evitare che si secchi. È quindi meglio evitare di incollare l’intera superficie della parete in una sola volta ma dovete procedere una striscia alla volta.
Dove si butta la vetroresina, come smaltirla?
Sebbene sia un materiale quasi indistruttibile, potrebbe essere necessario sostituirla. Quando ciò accade, è essenziale un corretto smaltimento.
Quando si smaltisce la vetroresina, dovete prendere le dovute precauzioni. Indossare dispositivi di protezione come occhiali e maschere. Non lasciare la pelle esposta. Mettere la fibra di vetro in sacchi per rifiuti sicuri per il trasporto.
La soluzione migliore è quella di ricorrere al riciclo ma la maggior parte dei centri di riciclo locali non accetta ancora la vetroresina.
Il problema è che il il riciclo di questo materiale è ancora un processo imperfetto.
L’incenerimento può creare inquinamento dell’aria e ceneri. Le ceneri devono essere smaltite e spesso finiscono in discarica.
In alternativa, il riciclo potrebbe prevedere la pirolisi. Questo comporta il riscaldamento della fibra di vetro in modo che si rompa. In questo modo, i polimeri possono essere recuperati come olio.
In questo modo si produce meno inquinamento atmosferico, ma molto materiale può andare perso durante il processo.
Allo stesso modo, si possono utilizzare sostanze chimiche per rompere la vetroresina. Sebbene questo processo conservi le fibre, i solventi utilizzati possono essere pericolosi. I prodotti chimici e la pirolisi sono così costosi che la loro utilità è limitata.
Infine, la vetroresina può essere rettificata meccanicamente. In questo processo, è possibile riutilizzare fino al 35% della fibra.
Pertanto, le opzioni esistono, ma la tecnologia è lungi dall’essere perfetta e deve continuare a svilupparsi per essere praticabile su larga scala.